giovedì 28 marzo 2013

La verità sul cibo, miti e credenze sugli effetti degli alimenti sulla nostra vita

Con la puntata di ieri sera termina il ciclo di 6 puntate, trasmesse da Rai 5, sull'alimentazione. La serie dal titolo La verità sul cibo (The truth about food) è prodotta dalla BBC e si propone con un approccio scientifico (ma anche divertente), basato sulla sperimentazione e la collaborazione di un assortito gruppo di volontari, di verificare quanto c'è di vero su molte credenze e luoghi comuni sugli effetti del cibo in una serie di ambiti (salute, linea, performance, etc.)


Qui sotto potete vedere il promo della tasmissione.

 

Ciascuna puntata è dedicata ad un tema ben preciso secondo il seguente schema:
  • Puntata 1 - MANGIARE SANO
  • Puntata 2 - ESSERE SEXY
  • Puntata 3 - ESSERE BRAVI GENITORI
  • Puntata 4 - MANTENERSI MAGRI
  • Puntata 5 - RESTARE GIOVANI
  • Puntata 6 - DIVENTARE FORTI

Purtroppo le puntate non sono disponibili on line in italiano ma, se l'argomento vi interessa, ho riportato qui di seguito i principali risultati. Per ora vi dovrete accontentare della sintesi di una puntata ma spero di aggiungere presto anche le altre. Per chi invece conosce l'inglese ecco il link al sito della BBC.

LA VERITA' SUL CIBO - MANTENERSI MAGRI

Una questione di metabolismo
La trasmissione iniziava mostrando due amiche sulla quarantina, una fin troppo magra e l'altra decisamente ben messa, Quest'ultima, come spesso accade, provava una certa invidia per l'amica longilinea. Sosteneva che nonostante l'amica mangiasse tutto quel che voleva non ingrassava, mentre a lei... bastava che guardasse il cibo per prendere peso.  In altre parole attribuiva le loro diverse linee ad un diverso metabolismo.

Le due donne sono allora state sottoposte per 12 ore ad un test per misurare il metabolismo. E' risultato che questo fosse del tutto paragonabile. Hanno allora provato a misurare il quantitativo ci cibo assunto dalle due amiche durante un certo periodo di tempo. E' risultato che la donna più grassottella mangiava circa il 50% in più.

La conclusione è in fondo banale. Benchè non si possa escludere che alcune persone abbiano un metabolismo più lento rispetto ad altre, se una persona tende ad ingrassare è per una ragione semplicissima: mangia più del necessario.

Carboidrati, proteine, grassi... quale cibo ci tiene più lontani dal frigorifero?
Qui il test consisteva nel verificare quale categoria di cibi tra carboidrati, proteine e grassi fornisse una maggiore sensazione di sazietà. I tre volontari si sono quindi sottoposti ad una differente dieta. Il primo con cibi ricchi di carboidrati (pasta, pane, etc), il secondo con piatti prevalentemente a base di proteine (carne, prosciutto, etc) ed il terzo con pietanze ricche di grassi (pancetta, etc).
E' risultato che chi aveva ingerito proteine si sentiva sazio più a lungo rispetto a chi aveva ingerito carboidrati e acor di più rispetto a chi aveva ingerito grassi. Naturalmente tutto ciò a parità di contenuto calorico dei cibi. 

Cibi solidi o cibi liquidi (frullati)
In questo esperimento sono stati confrontati due pasti costituiti da un po' di carne con contorno ed acqua da bere. Ad una coppia di persone sono stati somministrati in forma solida mentre ad un'altra in forma di frullato. L'obiettivo era quello di verificare quale modalità di somministrazione mantenesse sazi più a lungo. Per rendere l'esperimento meno noioso, le due coppie di volontari, dopo il pasto, dovevano raggiungere in auto una certa destinazione. Ebbene, la coppia che aveva mangiato il pasto frullato aveva percorso un tratto di strada maggiore di circa un centinaio di chilometri (un'ora in più di autonomia) prima di decidere di fermarsi per mangiare.
La spiegazione di questi effetti così diversi è stata imputata al fatto che l'acqua ingerita insieme ai cibi solidi attraversa lo stomaco immediatamente mentre, nel caso del frullato, il liquido, ricco di nutrienti, permane nello stomaco più a lungo per essere digerito. Al di là della spiegazione resta il fatto che i pasti frullati saziano più a lungo (e devo dire che anche a me passerebbe la fame!).  

Lasciare resti / avanzi sul tavolo
In questo eperimento sono state servite coscie di pollo a volontà a due diverse tavolate di persone. In una, però, i resti (ossa di pollo) venivano lasciati in tavola mentre nell'altra tavola man mano che divoravano i cosciotti portavano via i resti. A fine banchetto è risultato che là dove avevano lasciato i resti sul tavolo i commensali avevano mangiato molto meno (circa il 15%). Insomma vedere quanto si è già mangiato riduce un po' l'appetito.

Grassi e calcio (latticini, latte, yougurt, formaggi)
Questo esperimento è stato particolarmente interessante per il risultato ma coraggioso da mettere in atto (specie per le due ricercatrici). Per un lungo periodo di tempo sono state analizzate le feci di un volontario per verificare il contenuto di grassi presenti in esse, seguendo una dieta convenzionale e poi seguendo una dieta più ricca di latticini. Le ricercatrici hanno scoperto che i grassi assunti insieme al calcio vengono eliminati dall'organismo in misura maggiore (circa il 10% se non ricordo male). Per chi ha problemi di linea suggeriscono comunque di utilizzare latte, yogurt e formaggi magri.

Nella puntata suggeriscono inoltre di non preparare mai eccessive quantità di cibo perché le buone forchette tendono a finire tutto ciò che trovano sulla tavola. E' bene quindi cucinare solo ciò che serve. Meglio, inoltre, evitare i cibi pronti ma dedicare del tempo alla loro preparazione. Tenersi impegnati, infatti, e non solo a cucinare ma anche coltivando interessi, distrae i golosi dai loro pensieri più ricorrenti.

domenica 10 marzo 2013

Il burek, se lo provi poi ti manca

Tra i cibi che rappresentano la cucina dei Paesi Balcanici, fra cui Serbia, Crozia, Bosnia, Macedonia, il burek ha certamente un posto di rilievo.

Il mio preferito è quello al formaggio seguito da quello alle ciligie o alle mele ma si trova anche quello alla carne e forse ne esistono con altri ingredienti.

Il burek è uno di quei cibi che lasciano il segno, entra nel DNA, ed è ricordato con nostalgia da chi, da quei paesi, si è trasferito altrove. In Italia non esiste qualcosa di simile ed è impossibile da riprodurre. Forse il segreto sta nella pasta, una sfoglia sottile con la quale infagottano il ripieno per poi cuocerla al forno.


Nel video qui sotto potete ammirare la preparazione del burek, è uno spettacolo. Ricorda un po' i nostri pizzaioli, quelli più acrobatici, ma per il burek la sfoglia di pasta raggiunge le dimensioni di un lenzuolo.


Voi, naturalmente, non provate ad imitarlo perchè se vi dovesse sfuggire la presa potreste avvolgere il vostro partner o un mobile e non so se la pasta si stacca facilmente.

Nelle mie frequenti permanenze in Serbia ho potuto apprezzarlo, come spesso usano da quelle parti, servito con una ciotola di yogurt bianco di pecora. Un accoppiamento inusula per chi, per colazione, ha in mente solo brioche e cappuccino/caffè. All'abbinamento con lo yogurt, comunque, ci si abitua presto, ciò che invece ogni volta mi sorprende sono le porzioni che (spero di non esagerare) facilmente raggiungono i 500gr.

Il burek viene venduto nelle panetterie e in piccoli chioschi specializzati che spesso aprono solo nelle prime ore del mattino. Nei bar è invece raro da trovare, ma i bar, da quelle parti, sono un discorso a parte: sono pensati più per bere che per mangiare.

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