mercoledì 30 maggio 2012

Si applica come carta da parati ma protegge edifici e persone dai terremoti

Uno speciale tessuto sviluppato dai ricercatori del Karlsruhe Institute of Technology in Germania è in grado di proteggere gli edifici dai terremoti.

Di cosa si tratta? I ricercatori tedeschi hanno messo a punto una sorta di carta da parati di appena un millimetro di spessore fatta di fibre di vetro che stabilizza le pareti sollecitate dalle scosse dei terremoti.

Il prodotto battezzato Intelligent composite seismic wallpaper è comunemente chiamato dai suoi inventori earthquake wallpapersarà disponibile da quest'anno.

Il materiale appare come una pellicola in plastica di colore bianco traslucido finemente modellato e molto sottile. E' difficile immaginare che possa proteggere da un crollo delle pareti, ma i ricercatori affermano che può fare esattamente questo. Il tessuto è progettato per supportare le pareti e distribuire le potenti forze liberate dai terremoti attraverso le superfici interne proteggendole dal collasso.


Il materiale sviluppato dai ricercatori doveva essere molto resistente ma allo stesso tempo flessibile ed abbastanza elastico per assorbire le scosse di terremoto. Per questo motivo, il tessuto è costituito da due componenti, una matrice sottile ed elastica in polipropilene nella quale è annegato un intreccio più rigido e resistenza di fibre di vetro. Le fibre sono sviluppate in quattro direzioni, assicurando che l'energia sia distribuito uniformemente.

La carta da parati sismica diffonde le forze di accelerazione causata da un terremoto su una vasta superficie evitando che possano concentrarsi nei punti critici della struttura come normalmente avviene. La pellicola mantiene compatta la parete evitandone il crollo anche in caso di formazione di crepe nelle pareti e persino in caso di lacerazione delle fibre di vetro: la matrice in polipropilene si comporta come una sicurezza di back-up prevenendo la caduta di calcinacci e mattoni. Questa è una funzione importante perché spesso i cedimenti di pareti o il semplice crollo di intonaci, cornicioni o frammenti di muratura scoraggiano le persone dal cercare di fuoriuscire dagli edifici durante i terremoti.

La carta da parati sismica, come quella convenzionale, può essere applicata ad una parete intonacata per poi essere verniciata o decorato con carta da parati normale. Poiché il materiale è altamente poroso può essere impiegato anche in caso di pareti umide e soggette alla formazione di muffe. Un variante di questa tappezzeria sismica consente di applicare il materiale sulle superfici esterne intonacate.


Per applicare la "earthquake wallpaper" non si può utilizzare la colla comunemente adoperata per il fissaggio della carta da parati. Anche la colla deve essere speciale e possedere sia rigidità che elasticità per poter ancorare saldamente la carta da parati sismica al muro e poter oscillare in caso di scosse di terremoto. Le normali colle, in genere, posseggono o l'una o l'altra caratteristica ma mai entrambe.

Bayer ha sviluppato una colla speciale a base di poliuretano adatta per questa applicazione. Una caratteristica particolare è che all'interno dell'adesivo, i gruppi chimici interagiscono in una rete a maglie tramite legami idrogeno. Il legami allentati dalle scosse si riformano immediatamente in una nuova posizione senza rompersi definitivamente.

Il materiale è stato testato su una vera e propria casa in pietra, in stile italiano, realizzata su una piattaforma vibrante in acciaio di 35 metri quadrati. A questo punto hanno iniziato a scuoterla. Grazie alla speciale carta da parati sismica l'edificio resisteva bene a scosse che avrebbero fatto immediatamente collassare l'edificio. La casa ha resistito ad un ulteriore test con intensità una volta e mezza superiore.

I ricercatori sostengono che la "earthquake wallpaper" è ottimale per terremoti di intensità medio-forte e per edifici in mattoni. Per edifici in cemento sono, invece, necessarie fibre di carbonio più robuste ma il gruppo di ricerca tedesco è già al lavoro su questo ulteriore materiale.

La carta da parati sismica verrà immessa nel mercato quest'anno. Inizialmente, non sarà venduta nei negozi di arredamento per la casa, ma attraverso fornitori di materiale edile ed imprese di costruzione. Avrà un prezzo superiore rispetto alla carta da parati convenzionale ma con il tempo potrebbe diventare un prodotto di massa.

martedì 22 maggio 2012

Essiccazione dei cibi, un metodo naturale ed economico per conservare gli alimenti

L'essiccazione è una delle più antiche tecniche di conservazione dei cibi. Forse la più antica perché rispetto alle altre tecnica (surgelazione, affumicatura, salamoia, sottolio, sottaceto, sotto vuoto, atmosfera protetta, additivi, etc) non richiede una metodologia elaborata ed il processo ha buone probabilità di verificarsi casualmente in modo del tutto spontaneo. Succede ad un qualsiasi alimento esposto al vento, al sole o in un ambiente secco per un periodo di tempo sufficiente. Gradualmente l'acqua contenuta al suo interno si disperde per evaporazione creando un ambiente sempre più ostile ai microrganismi che in natura hanno il ruolo di decomporre la materia organica.

I cibi essiccati possono mantenere buone caratteristiche di edibilità (proprietà organolettiche e nutritive) per mesi o forse anni consentendone l'utilizzo in momenti successivi.

L'efficacia e la semplicità dell'essiccazione dei cibi ha reso questa tecnica diffusa sia in passato che ai giorni nostri. Si impiega comunemente per i pomodori, melanzane, zucchine, peperoni, legumi, funghi, fichi, prugne, pesce (stoccafisso), latte, carne, ma di fatto quasi qualsiasi cibo può essere preservato nel tempo se ben disidratato.

Per essiccare in modo naturale un alimento è necessario uno spazio adeguato e molto tempo, ma per chi fosse attratto da questa tecnica di conservazione esistono anche essiccatoi domestici di piccole dimensioni da sistemare in cucina e che velocizzano il processo.

L'azienda Tauro Essiccatori, ad esempio, produce  e commercializza sia essiccatori per uso professionale che per uso domestico. Quest'ultimi sono disponibili in diverse dimensioni (Biosec Domus, Silver, De Luxe e Pro). Il più piccolo, Biosec Domus B5, ha dimensioni 27 x 27 x 45 (cm) e dispone di 5 cestelli ed una capacità massima sino a 3kg di prodotto. Una ventola sul retro, abbinata ad una resistenza elettrica, assicura un processo rapido. Per l'essiccazione i cibi vanno preparati tagliandoli opportunamente e disponedoli sui cestelli. In funzione dello spessore e della tipologia di alimento i tempi possono variare (mediamente da 1 a 2 giorni). Con il tempo si acquisisce la necessaria esperienza.


L'essiccazione è un metodo di conservazione anche economico.

I cibi, una volta essiccati, possono essere conservati in un barattolo di vetro eventualmente all'interno di un sacchetto di carta nella dispensa (quelli conservati in frigo o congelatore richiedono che il dispositivo sia sempre funzionante).

La preparazione è estremamente semplice rispetto a sottoli, sottaceti o sale.

Questo tipo di conservazione è adatto a chi dispone di un orto e che ha un eccesso di prodotto nei periodi estivi, ma anche per chi desidera acquistare alimenti di stagione a prezzi più contenuti per utilizzarli durante tutto l'anno quando questi prodotti sono poco reperibili e molto più costosi.


domenica 20 maggio 2012

Italiani in fuga da un paese ostile

I flussi migratori raccontano molte cose dei paesi di origine e di destinazione. E non solo i numeri di questi fenomeni sono importanti, ma lo sono anche le motivazioni e la tipologia di persone coinvolte.

Qualcuno, e davvero non mi ricordo chi fosse, affermò che la qualità di un paese si vede dalla qualità dei suoi immigrati. Niente di più vero! La qualità delle persone va però intesa come una sorta di potenziale che esprime il livello di scolarità, la professionalità, l'età e le ambizioni degli individui che migrano. Un promettente giovane laureato che abbandona l'Italia per esprimere il suo talento altrove è un grande potenziale perso mentre un bracciante che lascia la sua terra di estrema povertà nella speranza di trovare un qualsiasi mestiere in Italia è un più modesto potenziale guadagnato. In termini economici si ha, nel primo caso, un capitale quantificabile in 100, 200 mila euro investiti in formazione sino al conseguimento della laurea e poi una prospettiva di contributo al PIL di circa 2 milioni di euro nel corso dell'intera vita lavorativa che finiranno in altrove. Per questo molti paesi li accolgono a braccia aperte.

D'altronde tentare di invertire questi fenomeni convincendo il laureato a restare ed ostacolando l'ingresso del bracciante non avrebbe alcun senso, almeno nel breve periodo, perché questi fenomeni sono il riflesso delle condizioni di un paese. Non a caso parlavo di potenziali e quello del laureato rischierebbe di rimanere inespresso. Meglio che i pomodori in Puglia li raccolga il bracciante!

A quest'ultimo proposito c'è un luogo comune che m'infastidisce. I più benevoli nei confronti degli immigrati ritengono che la loro presenza sia un bene perché si adattano a svolgere quei lavori umili che gli italiani non vogliono più fare.

Questo in parte è vero anche se lo scenario è molto eterogeneo e gli immigrati si ritrovano a fare lavori di pura fantasia (dal parcheggiatore al ritiro dei carrelli della spesa dei supermarket), lavori che forse non vogliamo più fare (pulizie, assistenza anziani, etc) ma anche tutti gli altri mestieri più o meno prestigiosi sia come dipendenti che come veri e propri imprenditori. In altre parole forse è vero che tappano qualche buco ma se c'è un minimo spiraglio e se gliene diamo la possibilità sono certamente capaci quanto noi ma con più determinazione (spesso per cambiare paese ci vogliono le .....). C'è poi l'altra faccia della medaglia. In molti si sono convinti che noi italiani (ma più spesso si rivolgono ai giovani) dovremmo prestarci a svolgere certi mestieri e che invece siamo un po schizzinosi. In parte posso anche essere d'accordo (a mali estremi, estremi rimedi) ma con tutta la buona volontà fatico ad immaginare un bravo violinista che finisce a fare il muratore. Se le cose stanno così, allora meglio espatriare in un paese dove i violinisti sono apprezzati.

A pensarla così evidentemente sono in molti. Da alcuni anni, in Italia, il numero di emigranti è in crescita e si stima che nel 2011 oltre 200 mila persone abbiano abbandonato il Bel Paese. Se può aiutare si tratta di circa 3,4 persone ogni mille abitanti. Per gli anni a venire credo che l'esodo potrà solo intensificarsi. Le principali mete sono l'Australia, gli USA, il Canada ed i paesi del Sud America.

Accanto all'emigrazione dei giovani, per i quali i paesi di destinazione sono quelli che offrono migliori prospettive di lavoro, non escludo che possa verificarsi una differente forma di esodo che interessa persone più avanti negli anni e persino anziani. Affrontano i cambiamenti con maggiori difficoltà perché sui piatti della bilancia si trovano da un lato una fitta rete di conoscenza sociale, territoriale, istituzionale ed affetti costruita in una vita, dall'altro un vuoto da colmare con una mente meno elastica e più stanca. Già l'impatto con una lingua diversa potrebbe risultare insormontabile. Per questi le mete più ambite potrebbero essere differenti e riguardare paesi con basso costo della vita, buona assistenza sanitaria, predisposizione all'accoglienza degli stranieri, etc. Paesi in cui con un po di capitale o una pensione è possibile vivere dignitosamente.

Un mio conoscente appassionato di Thailandia (ed ancor più di Thailandesi) mi raccontava che da quelle parti si sono formate comunità anglosassoni attratte da una ottima accoglienza, accessibilità della vita ed assistenza agli anziani. Un'altra meta che si sta affermando è Panama per gli americani. Le mete esotiche sono preferite anche dagli italiani anziani che scelgono di emigrare in paesi come Capo Verde, Marocco, Egitto, Thainlandia, Tunisia, Kenya, India, Cuba, Messico, Brasile, Costa Rica, Mauritius, Santo Domingo ma in futuro credo che verranno rivalutati anche i paesi balcanici, più vicini ed ingiustamente sottovalutati. Nel suo ultimo libro, Scappo via, del giornalista napoletano Attilio Wanderlingh, risulta che nel 2005 sono stati circa 19 mila gli immobili residenziali acquistati dagli italiani all'estero, con un incremento dell’80% rispetto al 1995 ed una crescita tra il 10 ed il 15% dal 2006 ad oggi. L'autore attenziona in particolare il fenomeno della fuga flessibile.

Anche l'emigrazione non permanente, o fuga temporanea, è un fenomeno da non sottovalutare. Oltre a chi sceglie di svernare altrove c'è chi lavora all'estero mantenendo un punto di appoggio in Italia e chi sceglie un altro paese limitatamente alle cure mediche, in particolare le cure dentali.

A conferma di questo complessivo interesse per i paesi esteri stanno nascendo in rete siti e blog di riferimento che forniscono consigli ed aiutano ad orientarsi in una scelta importante. Italiansinfuga registra oltre 800 mila pagine visitate al mese con un consenso in rapida ascesa. Da un questionario che ancora risale al 2009 emerge l'identikit dei suoi visitatori.

Età dei visitatori
  • Meno di 18 anni 1% 
  • tra 18 e 24 anni 13% 
  • tra 25 e 34 anni 38%
  • tra 35 e 44 anni 30%
  • tra 45 e 54 anni 13%
  • 55 anni e oltre 5%

Paese dove vorrebbero emigrare
  • Australia 39%
  • Non lo so 19%
  • Gran Bretagna 10%
  • Resto d’Europa 7%
  • Altrove 7%
  • USA 6%
  • Canada 5%
  • Asia 3%
  • Spagna 1%
  • Non voglio emigrare 1%
  • Irlanda 0%

Scolarità dei visitatori
  • Superiore 43%
  • Laurea 29%
  • Laurea Breve 15%
  • Media 6%
  • Master 4%
  • Dottorato 1%
  • Elementare 1%

Le risorse in rete sono tantissime. Aiutano a reperire informazioni che riguardano visti, condizioni di vita, mestieri più richiesti, accordi internazionali per trattamenti pensionistici, etc.

sabato 19 maggio 2012

Erinosi della vite, tutta colpa di un piccolo acaro (Colomerus Vitis)

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Erinosi della vite - sintomi sulla pagina superiore
Nel periodo primaverile le foglie della vite (pampine) possono presentare delle bollosità irregolari come quelle delle immagini accanto. Si tratta di erinosi della vita.

Le bolle sono causate dalle punture di nutrizione di un piccolo insettino, l'acaro eriofide Colomerus Vitis, diffuso su tutti i vigneti almeno qui in Toscana.

Le femmine dell'insetto svernano sulla pianta rifugiandosi nella corteccia. A primavera si risvegliano, si spostano sulla pagina inferiore delle foglie ed iniziano a nutrirsi succhiando la linfa della pianta mediante piccole punture.


Erinosi della vite - sintomi sulla pagina inferiore
Il sintomo è la formazione di rigonfiamenti irregolari sulla pagina superiore della foglia a cui corrispondono, sulla pagina inferiore, zone lievemente depresse di colore biancastro causate dalla produzione di una fitta peluria all'interno della quale il parassita si rifugia.

L'acaro ha un ciclo di vita da 2 a 3 settimane e nel corso dell'anno si susseguono da 5 a 6 generazioni sino all'autunno quando le femmine dell'insetto si rintanano per affrontare l'inverno. La peluria biancastra col tempo e con i successivi attacchi parassitari assume colore brunastro.


mercoledì 16 maggio 2012

Origano selvatico (Origanum Vulgare)

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Origano selvatico nel mese di Maggio
L'origano selvatico (Origanum Vulgare) è molto diffuso nelle Colline Pisane in cui vivo. E' una pianta erbacea perenne che cresce preferibilmente in luoghi soleggiati. Questo è un bel vantaggio perché una volta individuato il luogo dove cresce lo ritroverete anche negli anni successivi.

La piantina ha un lungo fusto (40, 60 cm) con sfumature color mogano. Può presentare alcune ramificazioni spesso sulla sommità. Le foglie hanno un breve picciolo e sono disposte opposte ed in modo ordinato lungo il fusto. Alla base delle foglie principali con dimensione di 1-2 cm sono presenti altre foglie più piccole, sempre di forma ovata, obovata o ellittica. Fiorifica nel periodo estivo (da luglio sino a settembre) esibendo piccoli fiori di color rosa o rosso riuniti in pannocchie apicali.

Come tutte le erbe spontanee è un prodotto naturale, ma va sempre ricordato di raccogliere le piante lontano dai centri abitati, strade e campi coltivati con prodotti chimici.

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Origano selvatico nel mese di Maggio
L'origano selvatico è una spezia molto apprezzata in Italia ed utilizzata diffusamente in cucina per aromatizzare carni e pesci sia grigliati che arrostiti. Con un pizzico di sale ed olio extravergine di oliva esalta le insalate di pomodori, di patate lesse e le verdure grigliate, specie le melanzane e le zucchine, ma si sposa bene anche le olive e con i formaggi sia consumati crudi che cotti e naturalmente con pizza e focacce, sughi e zuppe di pesce.

Le foglioline dell'origano selvatico possono essere utilizzate sia fresche che essiccate conservandole in un barattolo di vetro. Quando cogliete le piante potete recidere parte del fusto senza sradicare la pianta che continuerà a crescere. Per essiccarle conviene appenderle in mazzetti in un luogo ombreggiato e ventilato. In questo modo le foglioline di origano manterranno il colore verde.

mercoledì 9 maggio 2012

Come smontare e riparare un rubinetto dell'acqua

Oggi mi sono cimentato nella riparazione del rubinetto di cucina. Uno di quelli classici senza miscelatore ma con le due manopole separate dell'acqua fredda e dell'acqua calda.

Quello dell'acqua calda risultava grippato. La manopola, infatti, ruotava solo parzialmente e dalla cannella usciva poca acqua.

Tale problema è frequente proprio nei rubinetti dell'acqua calda che sono maggiormente soggetti alla formazione di depositi di calcare.

Capire come smontare un rubinetto è comunque importante per chi desidera risolvere autonomamente, con un po di istruttivo fai-da-te, alcuni piccoli problemi idraulici.
Oltre al deposito di calcare può capitare infatti che il flusso d'acqua sia ridotto a causa della presenza di impurità o di dover sostituire guarnizioni rovinate che possono causare perdite di acqua o compromettere la funzionalità del rubinetto.

Di fronte a questa categoria di problemi non vale davvero la pena sostituire l'intero rubinetto sia per la spesa che per un minimo di rispetto ambientale. Di rifiuti ne facciamo già abbastanza!

Prima di intervenire con lo smontaggio del rubinetto bisogna chiudere l'impianto dell'acqua subito a monte del rubinetto in questione. In mancanza di questo chiudete quello generale. Per chiudere un rubinetto bisogna girare in senso orario. Nei rubinetti a leva o farfalla la chiusura avviene quando queste si trovano in posizione perpendicolare rispetto alla tubazione.

Ora aprite il rubinetto da riparare per fare fuoriuscire l'acqua presente nell'impianto. Questo vi permetterà anche di verificare che l'impianto sia stato chiuso correttamente. Quando non esce più acqua potete iniziare lo smontaggio. Vi serve un cacciavite con testa a croce, una chiave inglese e magari una spugnetta per pulire qualche eventuale rigagnolo d'acqua.

Per prima cosa rimuovete il coperchietto presente sulla manopola, svitate la vite che trovate al centro e sfilate la manopola.


rubinetto acqua smontaggio sostituzione riparazione

rubinetto acqua smontaggio sostituzione riparazione

rubinetto acqua smontaggio sostituzione riparazione

Ora con una chiave inglese svitate l'intero gruppo di ottone. Normalmente è ben serrato quindi vi richiederà un po di forza che dovrete dosare opportunamente per evitare danni.

rubinetto acqua smontaggio sostituzione riparazione

rubinetto acqua smontaggio sostituzione riparazione

Sul gruppo di ottone, subito a ridosso dell'elemento su cui è fissata la manopola, si trova una forcella metallica che va rimossa per potere sfilare (spingendo) tutto il gruppo otturatore.

rubinetto acqua smontaggio sostituzione riparazione


Quando tutti gli elementi sono smontati potete sostituire le eventuali guarnizioni danneggiate o, come nel mio caso, ripulire dal calcare i vari elementi.

rubinetto acqua smontaggio sostituzione riparazione
Le guarnizioni si trovano facilmente nelle ferramente, nei negozi di idraulica e nei bricolage mentre per rimuovere il calcare potete utilizzare un cacciavite a testa piatta facendo attenzione a non graffiare gli elementi.

Noterete la presenza di un po di grasso idraulico all'interno che è bene che ci rimanga e sarebbe ancora meglio aggiungerlo per garantire lo scorrimento del meccanismo di chiusura.

Dopo aver effettuato la pulizia e le sostituzioni necessarie rimontate le varie parti controllando che il meccanismo funzioni correttamente e solo a questo punto rimontate l'intero gruppo di ottone nella sua sede sistemando infine nuovamente la manopola con la sua vite ed il coperchietto.

Ora potete riaprire il circuito dell'acqua e verificare se il vostro intervento è andato a buon fine.

giovedì 3 maggio 2012

Efficienza energetica degli edifici su vasta scala


La società Essess ha sviluppato una tecnologia ingegnosa per raccogliere informazioni sull'efficienza energetica degli edifici su vasta scala. Si tratta in realtà della fusione di due tecnologie già affermate: da un lato quella delle telecamere termiche di scansione e dall'altra la metodologia impiegata da Google Street View.
La società prevede infatti di inviare delle auto equipaggiate con telecamere ad infrarossi per raccogliere le scansioni di energia termica di tutti gli edifici degli Stati Uniti fornendo una mappatura completa del parco edilizio nazionale. Le scansioni saranno eseguite sia nel periodo invernale che in quello estivo in modo da poterne verificare il comportamento nei due regimi che spesso sono differenti.

Le informazioni così raccolte vengono poi elaborate da un apposito software capace di individuare i punti deboli degli edifici (scarso isolamento, ponti termici, etc) e di assegnare un punteggio energetico alle singole unità (Energy score). L'insieme di tutte queste informazioni è documentata in un report come quello riportato di seguito.


Le informazioni generate sono molteplici ed includono posizione geospaziale, consumi energetici storici dell'edificio, resistenza termica delle pareti, dispersioni attraverso porte e finestre correlate dai costi da sostenere per un eventuale intervento migliorativo, etc.

L'obiettivo è quello di creare una biblioteca online delle performance energetiche del patrimonio edilizio utili per proprietari, agenzie immobiliari, imprese edili e per tutti quei professionisti che si occupano di prestazioni energetiche degli edifici ed aiutano i proprietari ad individuare le soluzioni migliori per contenere i consumi e le spese.

Il costo di scansione sostenuto da Essess sarà di circa 1 US$ per edificio e la società prevede di scansionare entro fine anno il 10% del patrimonio immobiliare americano. Le informazioni raccolte non saranno direttamente disponibili per i proprietari degli immobili. Sarà invece possibile per agenti immobiliari, società di assicurazioni, fornitori di servizi, ed altri professionisti acquistare l'accesso alle informazioni e quindi renderle disponibili ai propri clienti.

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