mercoledì 6 ottobre 2010

Funghi di campagna - Pisolithus Arhizus - brutto e tossico

Questa mattina, seguendo un mio stesso consiglio, sono andato allo sportello micologico della ASL di Pontedera (Toscana) per classificare alcuni funghi che avevo raccolto. Mi ha ricevuto un'esperto che dopo aver sistemato i vari esemplari sul tavolo ha iniziato a sfogliare alcuni volumi sui funghi.

Per alcuni l'identificazione è stata sommaria limitandosi ad individuare il genere: Amanita, Mycena, Entoloma e Agaricus. Solo in un caso l'esemplare è stato classificato con precisione. Si trattava di un Pisolithus Arhizus. Un fungo di notevoli dimensioni.
Funghi Campagna Toscana Pisolithus Arhizus

Può raggiungere un diametro di 12 cm ed una altezza di oltre 20. Cresce di frequente nei terreni lavorati nelle campagne e nei prati ed è persistente sviluppandosi nel corso di alcune settimane o forse mesi.

Ecco come appare sezionato a metà in senso longitudinale.
Funghi Campagna Toscana Pisolithus Arhizus
Inutile dirvi che tutti i funghi che ho portato sono risultati non commestibili e cestinati. Su questo i tecnici micologi della ASL sono abbastanza rigidi e molto probabilmente scartano anche funghi eduli ma che non rientrano tra quelli comunemente noti. Condivido completamente questo loro approccio! Ma in realtà il mio intento era principalmente quello di classificarli per approfondire sempre di più l'ecosistema in cui vivo.

Se non fosse stato per una signora che incalzava in sala di attesa con il suo cestino di funghi ignoti avremmo provato ad analizzare le spore dei vari esemplari con il microscopio. In questo modo l'identificazione sarebbe risultata più precisa. Ma dopo la terza volta che si affacciava per vedere a che punto fossimo (o perché ci dessimo una mossa!) le ho ceduto il posto.

Il Pisolithus Arhizus è un fungo orrendo. Non ha l'eleganza di un'amanita muscaria e non è così delicato ed evanescente come la maggior parte dei funghi. Non teme nemmeno i parassiti, come lumache e vermetti, che probabilmente quando lo vedono scappano a gambe levate. Mi ricordo che all'inizio di settembre estirpai due esemplari che crescevano proprio sui lati dell'ingresso del forno a legna a guisa di stemmi araldici. Si erano fatti largo emergendo da sotto la ghiaia. Al posto dei fungacci rampanti mia moglie mise due vasi di gerani. A distanza di un mese sono sempre li, in mezzo ai campi dovi li ho gettati, immutabile nonostante il sole e le piogge. Chissà se qualche inventore non trovi il modo di impiegarli come eco-materiale per l'edilizia!

8 commenti:

  1. Grazie Max come sempre mi sei stato utile, anche noi ne abbiamo trovato uno simile vicino alle querce e non riuscivamo a capire se fosse un fungo o altro..ci sembrava addirittua un residuo animale(feci per intenderci) finchè non si è aperto da solo e ha mostrato l'interno uguale al tuo... ha resistito giorni, si è rotto solo dopo pioggia forte e forse una zampata di qualche animale notturno che lo ha calpestato!...grazie ancora, ciao
    val

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  2. Ciao Val, povero animale, avrà pensato di pestare una cacca! La somiglianza in effetti è palese. Non credo però che porti fortuna!
    Il tuo commento mi rincuora perché temevo di essere stato inclemente nel giudicare questo fungo orrendo.
    Ciao Max

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  3. Qui in umbria, io sono di narni (tr), si mangia fatto a fette col pomodoro è buonissimo...Noi lo chiamiamo "trantofano"

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    1. Ciao Anonimo, è la prima volta che sento del "trantofano" a fette col pomodoro. Non vorrei però incentivare qualcuno a provarlo senza aver approfondito la questione.
      Un saluto e grazie del commento

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    2. Io pure sono di Amelia, conosco i trantofani li ho mangiati ieri con le linguine sono speciali, hanno un sapore tra il tartufo e il fungo. Perché nessuno li conosce? Sono squisiti

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    3. Io pure li ho mangiati a Amelia e sono davvero buoni dalla consistenza carnosa cotti in umido col pomodoro. Mio figlio ne avrà mangiati tre etti. Sarei curioso di sapere se sono saprofiti della quercia.

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    4. Io pure li ho mangiati a Amelia e sono davvero buoni dalla consistenza carnosa cotti in umido col pomodoro. Mio figlio ne avrà mangiati tre etti. Sarei curioso di sapere se sono saprofiti della quercia.

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  4. salve, vivo in calabria, un paesino in collina camini, volevo specificare ke non tutti pisolithus arhizus sono commestibili, ne ho viste parekkie come quelle in foto quassu'. nel mio paesino se ne trovano a quintali di non commestibili... ma ce ne sono anke notevolmente commestibili ed eccellenti... si trovano sotto i querceti e castagneti. Tra i migliori e' quest'ultimo castagneti ke sono piu' vicini al tartufo nero come interno e profumo e sapore dolce, l'unica differenza e' l'esterno ke e' formato da pisolithus arhizus come in foto. Ne mangiamo parekkie nel mio paesino e nelle vicinanze, non li vendiamo nessuno anzi ce li regaliamo a vicenda (per quelli ke non li hanno trovati girando "questione di sfortuna")... Poi quelli dei querceti sono uguali in foto, cioe' gialli e lascia le macchie alle mani come si toccano e da un buon profumo gradevole. Noi li chiamiamo "tiratuffi" e sono eccellenti dove impazziamo per il suo incantevole sapore ed inconfondibile profumo. N.B. Se non profumano o puzzano non sono commestibili e devono essere rotondi come una palla di football americano messo in orizzontale. Se e' messo in verticale come la foto quassu' e e senza profumo non e' commestibile. il profumo e' simile come il fungo porcino ma piu' forte ed inconfondibile... cmq specifica anke questo studio: ambsilagreca.it/index2.php?option=com_docman&task...‎ saluti Nicola

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