domenica 21 giugno 2009

Trattamenti dell'olivo

Dei veleni non vorrei parlarne ma è tuttavia necessario conoscere il loro modo di agire per comprenderne le implicazioni ed i pericoli.

Quando, per contrastare la mosca dell'olivo, si trattano gli olivi con i veleni si colpisce la larva (trattamenti larvicida), non le uova e tantomeno la mosca. Il problema è capire se la larva è viva. In questo caso è il momento di trattare, sempre che non si voglia raccogliere a breve!

Per analizzare le olive e l'eventuale presenza di larve si può utilizzare una lente da filatelico.

I prodotti ad elevato potere di citotropicità, penetrano molto all'interno del frutto, in profondità. La larva muore perchè mangia la polpa avvelenata.
Un altro parametro da tener presente è il tempo di carenza (mediamente 30 giorni). Bisogna attendere il tempo di carenza prima di raccogliere perchè al di sotto di questo tempo il veleno risulta ancora attivo, per noi! Per la mosca, o meglio per la larva, ciò che conta è la capacità di essere attivo (mediamente 15 giorni).

Spero vi sia da subito chiaro della necessità di proteggersi. Il veleno, quando viene spruzzato, non sà distinguere tra voi e le olive! Penetra (solubile) nei grassi.

Conviene trattare a metà del periodo di deposizione che dura circa 10 giorni. Quando ho qualche uova, un pò di larve di prima età e poche di seconda età.

I trattamenti sono ritenuti convenienti (soglia di pericolo) quando il loro costo è inferiore a quello del danno dovuto al mancato raccolto. Và da se che la valutazione dovrebbe prendere in considerazione altri parametri. Prima di procedere con il trattamento controllate la pressione degli atomizzatori.

Per quanto possa servire, si dice che le varietà Leccino siano più colpite della Razze e della Frantoio...ma dipende dal momento perchè le varie qualità possono diventare recettive in momenti diversi.

Trattamenti alternativiCome contrastare la mosca allora!? Si potrebbe ammazzare l'adulto o far si che non fecondi le uova oppure adottare parassiti antagonisti. Una delle strategie è quella di scoraggiare la mosca a deporre le uova. Un trattamento un pò da sperimentare è l'uso di rame e caolino. Si crea una sorta di barriera meccanica/psicologica sull'oliva. La mosca si infastidisce è non depone.

Un classico, invece, è l'uso della poltiglia bordolese (rame+calce). Per 100 litri di acqua si sciolgono 2 kg di Solfato di rame metallico in cristalli ed 1,2-1,5 kg di Calce.
Si presuppone che i cristalli di rame siano come punte taglienti per la mosca. Inoltre il rame rallenta lo sviluppo della drupa che risulterà con polpa e buccia più dura e sgradita alla mosca.

Il trattamento può essere eseguito fino a 2-3 volte (esempio 20 Luglio, 20 Agosto e 15 settembre).

Il rame rimane esterno, si lava e scorre via. Il rame si usa da un centinaio di anni e forse nel tempo farà i suoi danni filtrando nel terreno ed inquinando le falde acquifere. Và quindi limitato ad un certo numero di kg per anno e per ettaro.

Altro trattamento alternativo è di impiegare poltiglia bordolese + propoli. Ma è in fase di sperimentazione e non sò quanto possa essere realmente efficace.


Uccidere la mosca
Per uccidere la mosca si possono utilizzare le trappole. Si tratte di esche che attirano le mosche e si basano sul richiamo alimentare e/o sessuale. Il loro problema e che sono solubili in acqua.

Tra queste, le trappole greche. Un supporto di carta o cartone che contiene un elemento imbevuto nel bicarbonato di ammonio (feromone sessuale) ed un sacchetto imbevuto di deltametrina che contiene la parte alimentare.

In genere serve una trappola per pianta. Sistemando le trappole tutte assieme a Luglio, giunti ad Agosto, queste non funzionano più e bisognerebbe rimetterle. I costi potrebbero essere importanti.

lunedì 1 giugno 2009

L'orto - irrigazione goccia a goccia

Le piante per vivere hanno bisogno di 3 elementi fondamentali: luce, acqua e sostanze nutrienti.
In questo post parlerà dell'acqua ed in particolare dell'irrigazione goccia a goccia.

L'impianto è molto semplice e può essere realizzato e messo in funzione in poche ore di lavoro. Dalla mandata dell'acqua ho collegato un filtro per evitare che eventuali impurità otturino i goggiolatori. A seguire ho collegato una centralina d'irrigazione programmabile che alimenta un tratto di tubo collettore.

centralina irrigazione filtro

Da questo, tramite dei giunti a T, si dipartono i tubi speciali dotati di gocciolatori che corrono lungo i filari dell'orto.

irrigazione goccia-goccia

Al termine dei gocciolatori va sistemato un tappo di chiusura.

Se utilizzate direttamente l'acqua dell'acquedotto ricordatevi di fissare tutte le giunzioni con delle fascette serratubo, altrimenti quando l'impianto andrà in pressione, alcuni elementi potranno distaccarsi. Se invece utilizzate una cisterna ed alimentate l'impianto d'irrigazione in modo naturale (senza l'ausilio di pompe) la pressione sarà minore e le giunzioni saranno meno sollecitate. Tenete presente però che portata e pressione dovranno essere adeguate alle dimensioni dell'impianto d'irrigazione. In modo molto approssimativo posso dirvi che con pressione dell'acquedotto di 4 o 5 bar e portata di 20 litri/minuto potrete alimentare un impianto con tubi gocciolatori (complessivamente) non superiori ai 60 metri.

Nella foto qui sotto vedete un tratto di tubo collettore (quello verticale) con giunto a T e tubo gocciolatore (quello orizzontale). Quest'ultimo si riconosce per la presenza dei forellini (microfori). Notate che tutte le giunzioni sono ben serrate con fascette serratubo.

irrigazione goccia-goccia

L'irrigazione goccia a goccia è assai più efficiente dell'irrigazione tradizionale per numerosi motivi:
  1. l'acqua viene dosata secondo le esigenze della pianta, potendo stabilire frequenza e durata dell'irrigazione
  2. potete irrigare la sera o la notte. In questo modo l'acqua non evaporerà per la presenza del sole o di terreno ancora caldo. Eviterete inoltre di utilizzare l'acqua nelle "ore di punta".
  3. vi risparmierete un sacco di tempo, fatiche e pensieri. Potrete persino andare in vacanza (in questo caso magari cambiate le batterie della centralina!)
  4. l'acqua somministrata goccia a goccia non scorre nel terreno a differenza di quanto accade innaffiando con un getto più violento.
La centralina naturalmente và programmata. Una buona centralina (come questa della Uniflex) permette di impostare durata e frequenza dell'irrigazione. Inoltre ha un tasto di apertura e chiusura manuale ed un'altro, da utilizzarsi in caso di pioggia, che esclude il ciclo di irrigazione programmato.

irrigazione goccia-goccia centralina

Tutto l'impianto costa un centinaio di euro e se ben tenuto potrà durare diversi anni.
I vantaggi sono enormi per se stessi e per l'ambiente.

L'orto - preparazione del terreno
L'orto - messa a dimora delle piante ed impalcatura

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